Benvenuti nel territorio delle Piccole Corti Padane, di ville patrizie, delle rocche estensi … dove l’unica parole d’ordine e’ ASSAPORARE”
Un itinerario in bici che segue il lento fluire delle acque del Secchia attraverso le campagne dove i vigneti del Lambrusco regnano incontrastati … Qui i ritmi dell’uomo sono ancora scanditi dalle stagioni, in un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, con sapori intatti e genuini, preservati da una millenaria tradizione.
GIORNO 1 : Si partirà da Carpi, con il suo bellissimo Palazzo rinascimentale nella grande Piazza Martiri per proseguire verso nord fino a Rovereto sulla Secchia prendendo la ciclabile che corre sull’argine del fiume Secchia Lo si attraversa nei pressi del ponte Pioppa e si procede su ciclabile fino alle porte di un paesino: San Possidonio. Si procede seguendo per un tratto il canale di Burana fino ad arrivare al centro storico di Mirandola. Pranzo libero lungo il percorso. Mirandola è la città natale della famiglia Pico ed in particolare di Giovanni Pico, noto filosofo umanista. Oggi è il principale centro del Distretto biomedicale italiano con le più importanti imprese del settore ed è una delle principali aree in Italia per la produzione di meloni e cocomeri. Oltre ai prodotti tipici del territorio modenese qui nasce la famosa leggenda dello Zampone . Troviamo inoltre il Salame di San Felice, un profumo invitante e appetitoso, dal caratteristico sapore dolce, ottenuto da carni suine selezionate provenienti esclusivamente da allevamenti locali. Un altro piatto tipico di questo territorio è il Maccherone al pettine delle valli mirandolesi. Questa città, cosi come Finale Emilia, e’ stata epicentro del terremoto del 2012. Il centro storico, il castello e alcune chiese hanno subito gravi danni strutturali, ma passeggiando per le vie del centro è possibile notare i lavori di ristrutturazione che stanno gradualmente riportando la città alla normalità mentre Il Duomo è già stato restituito alla città. Cena Tipica e pernottamento.
GIORNO 2 : Dopo la prima colazione, partenza per Finale Emilia. I 30 km della pista ciclabile corrono lungo l’ex-ferrovia ottocentesca che attraversava le campagne. Dopo un attraversamento la pista ciclabile si insinua in un cunicolo naturale che sembra la porta d’accesso ad un altro mondo. I casermoni delle vecchie stazioni sono ancora ben visibili. Un paesaggio suggestivo tra il susseguirsi di campi coltivati e piccoli boschi che conserva la sua anima bucolica fino a raggiungere Finale Emilia. Veniva chiamata la Venezia Estense per via della sua fitta rete di canali ed oggi ritrova il suo fascino nelle stradine e porticati del centro all’ombra delle Torri della Rocca (gravemente danneggiate dal terremoto del 2012). Passeggiata nel centro storico. Termine dei servizi.
Durata : 2 Giorni – 1 Notte
***Per chi volesse proseguire il viaggio in bicicletta verso Ferrara è possibile seguire l’argine del Panaro fino a Bondeno e poi la ciclopedonale del Burana ***
PERIODO MIGLIORE : Primavera | Autunno